WeWard, l’applicazione che ti regala soldi se cammini molto. Pochi euro in cambio di dati e migliaia di km | DDay.it

2023-02-22 18:22:09 By : Mr. Michaeol Song

Guadagnare camminando. È questa la promessa di WeWard, l’app sviluppata per Android e iOS da un team francese, attiva anche in Italia. Il funzionamento dell’applicazione è di immediata comprensione: superare la soglia di passi indicati dà diritto ad un determinato numero di punti. Raggiunta la giusta quota di punti si potranno richiedere dei premi, anche soldi.

Nello specifico, il punto centrale dell’esperienza WeWard sono, appunto i Ward, cioè i “punti” guadagnati per ogni camminata. L’acquisizione di un gran numero di Ward consentirà di ottenere regali o richiedere un bonifico.

I Ward si guadagnano semplicemente camminando e, punto molto importante, convalidando i passi percorsi. 1.500 passi danno diritto ad 1 Ward, 3.000 passi danno diritto a 3 Ward, 6.500 passi danno diritto a 6 Ward. Le altre soglie sono 10.000 passi (10 Ward), 15.000 passi (15 Ward) e 20.000 o più passi (25 Ward).

Ci sono, però, altre tre possibilità di acquisire Ward: il primo è quello di visitare dei posti turistici indicati dall’app stessa, il secondo è quello di vincere una sfida, attività che ricorda concettualmente la cattura di trofei su PlayStation o gli achievement di Xbox.

Terza possibilità di guadagno, è quella di fare acquisti sui siti segnalati dall’app. Per ogni euro speso il sito regalerà una quantità variabile di Ward. Rimanendo nell’ambito tecnologico guadagneremo ad esempio 4 Ward per ogni euro speso sul sito di Samsung o 3 Ward per ogni euro speso sul sito di Canon.

Per quel che riguarda i premi, partiamo nell’analisi da quelli sicuramente più ambiti: i bonifici da 15, 30 o 60 euro. Per ottenere un bonifico da 15 euro serviranno 3.000 Ward - 120 giorni da 20.000 o più passi -, mentre serviranno rispettivamente 6.000 e 12.000 Ward per richiedere i bonifici da 30 o 60 euro.

Bene però capire quanto serve camminare per guadagnare anche 60 euro. Ecco una tabella, dove abbiamo ogni passo sia 70 cm. 

Come si può vedere per guadagnare 15 euro si devono fare 840 km in due mesi, quindi camminare ogni giorno per almeno 14 km.

Per chi volesse premi più alla portata, si potrà optare per un altro tipo di premi, i buoni acquisti. In questo caso le opzioni sono molteplici, e vanno da carte regalo - i creatori dell’app parlano di partner come Decathlon o Nintendo - a sconti sugli acquisti in vari negozi.

Terza possibilità di impiego per i propri Ward è la scelta etica: i Ward possono andare a rimpolpare il “salvadanaio” dedicato a particolari iniziative benefiche.

Si potrà scegliere, ad esempio, di finanziare un mese di assistenza all’infanzia per bambini in difficoltà sociale ed economica. Questo particolare progetto costa un totale di 500.000 Ward, ed ogni utente potrà decidere di destinare i propri Ward a questa causa.

In chiusura, una notazione tecnica. Per quanto riguarda Android, l’app WeWard si appoggia alla rilevazione dei passi fatti da Google Fit. Qualora questa non sia presente sullo smartphone, bisogna scaricarla ed effettuare l’accesso. Gli sviluppatori suggeriscono poi di aprire l’app WeWard ogni mattina, in modo da evitare problematiche legate alla chiusura delle applicazioni in background.

Per quanto riguarda iOS, sarà fondamentale concedere all’app i permessi per la rilevazione dei dati relativi a Movimento e Fitness. All’interno dell’app Salute sarà poi necessario abilitare WeWard. Ultimo passo, concedere a WeWard i permessi per rilevare sempre la posizione.

Ricordiamo, inoltre, che i passi vanno sempre convalidati all’interno dell’app WeWard. Anche se Google Fit o Salute di iOS contano correttamente i passi, finché non sarà schiacciato il bottone di convalida, non saranno validi ai fini dell’ottenimento di Ward.

Se guardiamo alle etichette privacy di WeWard è evidente che l’app accede a numerosi dati e i dati, lo sappiamo, hanno valore. Promettendo Ward per visitare determinati posti l’app sarà in grado quindi di spostare le persone dove un eventuale inserzionista vorrà traffico: basterà dire che camminando in un outlet i passi valgono triplo che automaticamente molti “passeggiatori” andranno a camminare proprio dove l’app vuole. Inoltre ci sono anche dati relativi alla posizione, e alla salute, che vengono condivisi: i dati sulla posizione sono collegati al singolo utente, quindi di valore anche rilevante.

Vale davvero la pena cedere i propri dati per mesi e mesi ad una applicazione, perché servono mesi per guadagnare una manciata di euro?

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