Monza-Milan 0-1, le pagelle: Monza impolverato, la decide Messias

2023-02-22 18:33:07 By : Ms. Laney Lee

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Che non fosse una partita qualsiasi lo si capiva subito, dal carico di emozioni che ha portato in dote Milan-Monza, il match di andata, ma anche quello del ritorno di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi a San Siro da avversari. Ed anche questa gara, con l’U-Power Stadium a fare da cornice, non è stata da meno.

Di Gregorio 7: inizia il match con una doppia parata su Leao e Diaz che tiene in equilibrio in risultato a metà primo tempo e replica spesso nel corso dei 90′. Sul gol, però, forse poteva fare qualcosa di più.

Marlon 5: partita poco brillante del brasiliano, talvolta disattento, in ritardo e sempre nell’occhio del ciclone da parte della catena di sinistra rossonera (dal 71′ Gitkjaer 6: l’ariete danese cerca di far valere i suoi centimetri in attacco, ma ha la sfortuna di trovare in Tomori un degno avversario sulle palle alte).

Marì 6.5: molto preciso e puntuale negli interventi, è lui che tiene maggiormente protetta la porta di Di Gregorio dagli attacchi del Diavolo.

Izzo 6: soffre un po’ troppo la fisicità di un Origi particolarmente brillante nella prima frazione, salvo poi riprendersi nella ripresa, assicurando tanta compattezza al reparto.

Birindelli 6: la scelta di inserirlo dal primo va letta in direzione dell’offensività spregiudicata che Palladino vorrebbe dalla squadra, ma lui non risponde come il suo tecnico vorrebbe (dal 59′ Carboni 6:  compiti decisamente più conservativi per l’ex-Cagliari e Inter, che finisce per fare il terzino e chiudere la porta in faccia a Saelemaekers).

Rovella 6: grinta e spirito da guerriero durano fin quando il Monza non sceglie di tentare l’assalto finale con il cambio di modulo (dal 71′ Sensi 6: dai suoi piedi partono le palle catapultate più insidiose, che cercano la testa di Gitkjaer o la deviazione fortunata di un altro dei suoi).

Pessina 6: il capitano guida con leadership e carattere i suoi in quello che è, in tutto e per tutto, un derby da ex per lui. Ma dal punto di vista pratico, ha poche occasioni per mettersi in mostra.

Ciurria 6.5: subito pimpante dopo neanche un minuto, quando impegna Tatarusanu, ma fa ancora meglio nella ripresa, con un lampo che si spegne sul palo e poi sulla schiena dell’estremo difensore rossonero.

Mota 5.5: schierato con l’obiettivo di essere un faro per i suoi ed illuminare la strada giusta, inizia bene ma viene pian piano prosciugato dalle sue energie fino a vivere gli ultimi minuti in maniera molto passiva (dall’83’ Valoti s.v.).

Caprari 6: Palladino lo tiene in campo fino al termine nella speranza che vesta i panni del mago e tiri fuori dal cilindro la giocata decisiva la quale, però, non arriverà mai.

Petagna 5.5: eccetto qualche palla da pulire e tanta voglia di mettersi in mostra, appare abbastanza compassato e viene annullato troppo facilmente da Kalulu e Tomori (dal 59′ Machin 5.5: il suo dinamismo ha tutte le caratteristiche per diventare dinamite, ma si ferma spesso alla semplice scintilla)

All. Palladino 5.5: azzarda con un modulo più offensivo e spregiudicato, schierando due mezze punte alle spalle del centravanti ma l’esperimento non funziona e finisce dopo neanche un’ora di gioco.

Tatarusanu 6.5: risponde colpo su colpo alle fiondate del Monza, dando sicurezza ai suoi, molto attento anche nelle uscite.

Kalulu 6.5: difensore centrale volante e senza posizione fissa. Prima impegna in prima persona Di Gregorio e poi, dai suoi piedi, nasce la rete di Messias.

Tomori 7: colonna difensiva invalicata e invalicabile, che guida come un burattinaio l’ottima prestazione di tutto il reparto difensivo.

Thiaw 6: il meno appariscente dei tre, ma la sua affidabilità silenziosa ma letale sta ormai prendendo largamente piede tra i corridoi di Milanello: di lui ci si può fidare!

Messias 7: si prende il gol con la rabbia e la grinta di chi vuole dimostrare che può tornare ad essere l’arma in più per il Milan come lo scorso anno (dal 64′ Saelemaekers 6: rileva l’uomo-partita con l’obiettivo di far valere anche il suo nome, ma quando il Monza cambia l’esterno e gli mette addosso il più conservativo Carboni, si spegne).

Krunic 6: si concede qualche disattenzione di troppo, specialmente quando si fa sopraffare dall’agilità dei brianzoli, ma in compenso garantisce anche tanta solidità ad un reparto sempre alla ricerca della spinta in più (dall’83’ Bakayoko s.v.).

Tonali 6.5: Pioli gli fa indossare il consueto ruolo del capobanda con compiti di amministrazione della mediana e lui lo fa egregiamente, a prescindere dall’avversario che affronta.

Theo Hernandez 6: alterna grandi cavalcate ad una condizione fisica e mentale ancora da ritrovare del tutto, probabilmente. L’assenza dal gol prosegue anche oggi e inizia a farsi un po’ troppo pesante.

Diaz 6.5: la sua abilità principale è l’imprevedibilità ed oggi mette in campo tutto il repertorio, muovendosi da variabile impazzita per tutto il fronte offensivo (dal 64′ De Ketelaere 6: l’impegno e la grinta ci sono, la lucidità meno. Ha l’occasione di segnare ma fallisce l’occasione).

Leao 6.5: spezza l’iniziale equilibrio con un fulmine sul palo più lontano che accende i suoi nei minuti a seguire, poi si spegne. È lontano dalla sua forma migliore, ma impegna comunque i difensori avversari (dal 79′ Rebic s.v.).

Origi 6: fa sentire i muscoli con grande costanza, in particolar modo nel duello con Izzo, ma finisce col perdersi col passare dei minuti (dal 64′ Giroud 6: impegna i difensori avversari e fa spesso salire la squadra con sponde intelligente. Meno appariscente del solito ma sicuramente efficace)

All. Pioli 6: partita diretta e guidata dal 1′ al 90′, preparata molto bene e facendo giocare i suoi da squadra candidata alla vittoria ma non presuntuosa. Il gol di Messias è lo specchio della perseveranza che sta iniettando nel sangue dei suoi.

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Il match di andata degli ottavi di finale di Champions League Liverpool-Real Madrid, la finale della scorsa edizione 2021-22, si conclude con la schiacciante vittoria dei Blancos per 2-5, che mettono una seria ipoteca sul passaggio del turno già all’andata.

Succede di tutto nel folle primo tempo, parte fortissimo il Liverpool con il grandissimo gol di tacco di Nuñez al 4′ e il raddoppio di Salah 10 minuti più tardi grazie al regalo di Courtois, poi arriva la reazione del Real Madrid con Vinicius: al 21′ il 2-1 con un gran destro a giro che non lascia scampo ad Alisson, al 36′ la doppietta personale con Alisson che ricambia il regalo di Courtois calciando addosso al connazionale con la palla che carambola nella sua porta. Nel secondo tempo i Reds non scendono in campo e subiscono prima il 2-3 da parte di Militao, poi la doppietta di Benzema che chiude definitivamente la partita e forse anche il discorso qualificazione.

Alisson 4: Regala il gol del 2-2 commettendo un’incredibile ingenuità calciando addosso a Vinicius, non ha grandi colpe sugli altri gol ma l’errore cambia completamente l’inerzia della partita.

Alexander-Arnold 4.5: Tutti i suoi limiti difensivi vengono smascherati da Vinicius che è totalmente in serata e non fa capire nulla al terzino inglese.

Gomez 5: Inizio di secondo tempo horror, prima causa la punizione che porta al 2-3, poi devia il tiro di Benzema ingannando Alisson e causando il 2-4 (dal 73′ Matip SV).

Van Dijk 5: Guida malissimo la difesa nel secondo tempo, pur non commettendo gravi errori la sua prestazione è insufficiente da leader del reparto quale dovrebbe essere.

Robertson 6: Compie una grande chiusura che evita il tiro a botta sicura di Rodrygo, il migliore della difesa Reds.

Henderson 5: In difficoltà a tenere gli alti ritmi della partita, dopo i primi 20 minuti sufficienti collassa (dal 73′ Milner SV).

Fabinho 5: Non parte male, ma nel secondo tempo non riesce a gestire il Liverpool che subisce costantemente ripartenze. Perde ingenuamente la palla che porta al 2-5.

Bajcetic 5.5: Buon impatto per il classe 2004, non si fa impaurire dall’esordio dal 1′ in Champions League, anzi si esalta con grandi giocate nel primo tempo, per poi collassare insieme a tutti i Reds (dall’85′ Elliott SV).

Salah 6: Prima serve il delizioso assist per Darwin Nuñez, poi ringrazia Courtois ed entra anche lui tra i marcatori della partita. Si rende pericoloso anche in altre occasioni mettendo costantemente in difficoltà la retroguardia ospite. Nel secondo tempo scompare insieme a tutto l’attacco.

Nunez 6: Segna un grandissimo gol di tacco che porta i Reds in vantaggio appena dopo 4 minuti, poi scompare dalla partita e viene sostituito. (dal 64′ Jota 5.5: Non riceve molti palloni ma non si rende pericoloso in alcun modo).

Gakpo 5: Impreciso in fase offensiva sprecando diverse occasioni, si perde Militao in occasione del 2-3. (dal 64′ Firmino 6: Prova a tenere dei palloni ma al momento del suo ingresso il Liverpool è gia affondato).

All. Klopp 5: Il suo Liverpool approccia bene la gara, ma dopo essersi fatti riprendere il doppio vantaggio vanno totalmente in balia degli avversari non riuscendo a reagire.

Courtois 4.5: Clamoroso errore in occasione del 2-0 dei Reds, controlla male la palla e serve a Salah il tap-in semplice in porta. Quasi inoperoso nel resto della partita.

Carvajal 5.5: Mette in difficoltà il suo portiere con un retropassaggio difficile da controllare che causa l’errore di Courtois, poteva mettere in condizioni migliori il suo portiere, per il resto partita ordinata con Gakpo che non crea grossi pericoli.

Militao 6.5: Riscatta il brutto inizio di partita segnando il gol del 2-3 con un colpo di testa.

Rudiger 6: Il Real parte malissimo concedendo molte occasioni nei primi 20 minuti di gioco, poi quando la partita cambia inerzia sale in cattedra vincendo il duello con Darwin Nunez.

Alaba 5.5: In affanno, come tutto il real, nei primi 25 minuti. Esce al 27′ per infortunio (dal 27′ Nacho 6.5: Entra quando il Liverpool ha già segnato i due gol e non ha molto lavoro da fare, contiene bene Salah nelle poche occasioni in cui l’egiziano prova a inventarsi qualcosa).

Valverde 7: Corre, corre, corre dappertutto. Pressa, recupera palla, fa tutto lui a centrocampo.

Camavinga 6: Parte male ma si riprende durante il match, prestazione sufficiente.

Modric 6.5: Il geometra del centrocampo ospite ci mette un po’ a ingranare, ma disputa un’ottima seconda frazione di gioco rubando palla a Fabinho dando il via alla ripartenza per il 2-5 (dall’ 87′ Kroos SV).

Rodrygo 6: Contenuto bene da Robertson, non riesce a creare azioni pericolose ma porta comunque a casa la sufficienza (dall’80′ Ceballos SV).

Benzema 7: Non inizia benissimo la partita, sale in cattedra nel secondo tempo sfruttando gli errori difensivi dei padroni di casa per segnare una doppietta (dall’87′ Asensio SV).

Vinicius 8: Rimette in vita i Galacticos con la doppietta, anche grazie ad Alisson che gli tira addosso il pallone del 2-2. Nel secondo tempo è bravissimo nelle ripartenze servendo l’assist per il secondo gol di Benzema.

All. Ancelotti 6: Inizio shock della sua squadra, viene salvato da Vinicius che si mette in proprio rimettendo in piedi la gara. Nel secondo tempo fa crollare il Liverpool a suon di pressing e ripartenze.

L’ennesimo super Napoli della stagione schianta il Francoforte e vince 2-0. I partenopei sono bravissimi a reagire ad un rigore sbagliato da Kvaratskhelia e a passare in vantaggio con Osimhen quasi alla fine del primo tempo. Nella ripresa la squadra di Spalletti è brava a gestire e, dopo il cartellino rosso a Kolo Muani, a raddoppiare e a chiudere la partita con il gol di Giovanni Di Lorenzo.

Trapp 6.5: una delle pochissime cose buone della partita di tutto il Francoforte, il rigore parato a Kvaratskhelia, porta la sua firma. Incolpevole in occasione dei due gol partenopei.

Tuta 5.5: uno dei “meno peggio” del suo reparto, bravo a tenere Kvaratskhelia. Rischia con un paio di palloni persi ingenuamente nel finale.

Jakic 5: Osimhen lo tengono in pochi e sarebbe quindi inutile fargli pesare il fatto di averlo visto solo con il binocolo, ma la verità è che ci mette molto del suo con una serie di passaggi rischiosi e spesso troppo avventati.

N’Dicka 4.5: l’incubo che lo tormenterà nelle prossime notti avrà – con ogni probabilità – la maglia numero 11 del Napoli. Non regge in nessun modo il confronto con Lozano, a tratti sembra appartenere ad una categoria inferiore.

Buta 5: tiene con difficoltà un Kvaratskhelia sbiadito, clamorosa, poi, l’ingenuità che provoca il rigore per il Napoli. (Dal 69′ Knauff 5.5: sicuramente meglio di Buta, ma va in difficoltà su tutti i ribaltamenti di fronte).

Kamada 5.5: corre tantissimo, ma lo fa a vuoto. Premiamo il fatto che l’unico tiro nello specchio porti la sua firma.

Sow 5: sebbene abbia una ventina di centimetri di vantaggio nel duello fisico con Lobotka, lo slovacco domina anche nei duelli in mezzo al campo.

Max 5: un Lozano in stato di grazia, in grado di asfaltare la fascia destra avversaria, andrebbe quanto meno raddoppiato, ma l’esterno tedesco lascia il compagno N’Dicka in balia del messicano. (Dal 92′ Lenz s.v.).

Goetze 5: proprio da un suo passaggio sbagliato (e da un recupero, nemmeno a dirlo, di Lobotka) parte l’azione del primo gol partenopeo.

Lindstrøm 5: come Kolo Muani l’inizio della sua gara è quanto meno incoraggiante. Un paio di sgasate sulla fascia sinistra del Napoli, però, sono l’unico sussulto di una gara altrimenti anonima. (Dal 69′ Borré 5.5: entra per andare a fare reparto da solo, difficile contro il Napoli più in forma degli ultimi 34 anni).

Kolo Muani 4.5: inizia bene spaventando Meret con un diagonale spinoso al quinto minuto di gioco, poi il duo difensivo del Napoli gli prende le misure e il francese sparisce progressivamente dal campo. Il cartellino rosso che incassa ad inizio secondo tempo, inoltre, spegne definitivamente le residue speranze di rimonta dei suoi.

All. Glasner 5.5: i suoi giocano un buon quarto d’ora iniziale mostrando la bontà del lavoro di preparazione alla gara. Il Napoli, però, è semplicemente troppo forte, di certo non è colpa sua.

Meret 6: subisce un solo tiro in porta, ma il piazzato di Kamada è facile e centrale: una sufficienza che più d’ufficio non potrebbe essere.

Di Lorenzo 7: lui, che è un destro naturale, le cose migliori della partita le fa con il mancino. Al trentaquattresimo (sulla stessa azione del calcio di rigore) lancia di prima Lozano che si invola e prende palo. Poi, soprattutto, al 65′ il suo piattone sinistro è chirurgico e trafigge Trapp.

Rrahmani 6.5: insuperabile, nel finale si concede il brivido di qualche sgroppata offensiva.

Kim Minjae 6.5: voto in coppia con il suo compagno di reparto, bravo ad aprire il campo con un paio di sventagliate.

Oliveira 6: il più in difficoltà dei suoi nell’ottimo quarto d’ora iniziale del Francoforte. Sale alla distanza anche perché calano gli avversari.

Zambo Anguissa 7: rende ottima una prestazione fino ad allora sufficiente nel giro di sette minuti: prima, suo malgrado, si prende il fallo che costa il rosso a Kolo Muani, e poi – con una palla intelligente – da avvio all’azione del 2-0. (Dal 80′ Ndombele s.v.).

Lobotka 7.5: gestisce, recupera, stringe, allarga, apre, parla e comanda. Centrocampista completo se c’è n’è uno, forse è l’unica vera pedina insostituibile nello scacchiere perfetto di Luciano Spalletti. E pensare che in estate era ad un passo dalla cessione.

Zielinski 6: si vede meno degli altri, ma anche lui si fa valere con un paio di recuperi e di buone aperture.

Lozano 7.5: è vero che manca il gol, ma è una delle più belle prestazioni del Chucky da quando è a Napoli. Con degli strappi supersonici manda in crisi N’Dicka che può solo leggergli la targa mentre il messicano sgasa via e serve l’assist per l’1-0 di Osimhen. Per non farsi mancare nulla colpisce anche un clamoroso palo dopo un’accelerata delle sue. (Dal 80′ Elmas s.v.).

Osimhen 7.5: più dell’incredibile fiuto del gol, della velocità disarmante e della fisicità statuaria, a rendere l’attaccante del Napoli unico è l’incredibile fame agonistica in fase di pressing. È proprio grazie a questa che si conquista il calcio di rigore al trentaquattresimo minuto di gioco. Ah, ovviamente ha segnato anche oggi; ma d’altronde l’eroe mascherato non avrebbe mai potuto tradire proprio nel giorno di Carnevale. (Dal 84′ Simeone s.v.).

Kvaratskhelia 6: nemmeno il tempo di pensare che il georgiano possa essere in grado di sbagliare una partita che, con un tacco delizioso, piazza l’assist per Di Lorenzo. Un passaggio vincente bello e decisivo, ma che non può cancellare un rigore sbagliato e un gol fallito a tu per tu con Trapp. (Dal 84′ Politano s.v.).

All. Spalletti 7: il suo Napoli domina in lungo e largo. Ieri aveva parlato di regali, il suo se l’è fatto da solo costruendo una squadra con la licenza di sognare anche in Europa.

La 23esima giornata di Serie A si è chiusa con il Monday Night tra Torino – Cremonese. La sfida giocatasi al Grande Torino si è conclusa con il risultato di 2-2. Un pareggio meritato per ambedue le squadre, che meritavano di portarsi a casa almeno un punto. La sblocca Sanabria al 41′, su calcio di rigore, portando in vantaggio il Torino. Pareggia nel secondo tempo la Cremonese, al 54′, con Tsadjout. I grigiorossi la ribaltano con Valeri al 74′, poi i granata la riprendono al 79′ con Singo.

Milinkovic-Savic 6: la Cremonese segna due gol con due tiri in porta, sui quali non può oggettivamente fare nulla. Risponde presente su una conclusione di Pickel, ma il gioco era fermo per fuorigioco.

Djidji 6: il difensore non disdegna sortite interessanti nel reparto avanzato, spesso si sgancia in avanti su richiesta di Juric. Sbaglia sul gol di Tsadjout, non allontanando un pallone velenoso in area.

Schuurs 6: partita anonima ma solida per il giovane difensore olandese (66′ Buongiorno s.V.)

Rodriguez 6.5: da quando Ivan Juric lo ha messo come braccetto di sinistra della difesa a tre, è rinato. Un’altra ottima partita di sacrificio per il difensore svizzero.

Ola Aina 6:  la sua spinta sulla corsia di destra è costante, ma fa un passettino indietro rispetto all’ultima prova offerta in casa contro l’Udinese. Prende un giallo evitabile che lo costringe a salatre il derby. (66′ Singo 6,5: sfortunato nel deviare il tiro di Valeri, salva Juric con il gol del pari)

Linetty 5: una delle note negative di questo Torino. Mai entrato in partita.

Ilic 6: buona la prima da titolare. Si guadagna con un pizzico di furbizia il rigore, nel secondo tempo cala con la squadra (92′ Gineitis s.V.)

Vojvoda 5,5:  sbaglia stop elementari e passaggi semplici. Spesso prevedibile, viene ammonito nel finale per accese proteste (92′ Seck s.V.)

Miranchuk 5.5: fa qualche errore non da lui sui controlli palla. Lucido nel servire Singo in occasione del gol, ma non basta.

Karamoh 6.5: una grande partita di sacrificio al servizio della punta Sanabria, concedendosi, a volte, il lusso di provare qualche azione solitaria. In ripresa. (66′ Radonjic 5: entra malissimo in partita)

Sanabria 7: davanti ai propri tifosi, nel suo stadio, non segnava da un anno in campionato. L’attaccante paraguayano, questo gol lo ha cercato e l’ha voluto, fin quando questo non è arrivato, su calcio di rigore, al 41′.

All. Juric 5.5: aveva la partita in mano nel primo tempo, ma poi, nei primi minuti del secondo tempo, la sua squadra non è rientrata in campo ed ha subito l’ondata offensiva guidata dal neo entrato Afena Gyan, che è riuscita a ribaltare la partita. Poi l’ha salvata lui, inserendo Singo che gli ha regalato un punto: in vista del derby con la Juve cresce il rammarico.

Carnesecchi 7: sui gol del Torino può fare poco, ma salva i suoi con vari interventi decisivi. La parata su Sanabria nel primo tempo è prodigiosa, si ripete nella seconda frazione su Karamoh e ancora sul numero 9 granata.

Ferrari 6.5: uno dei migliori in campo dei grigiorossi. Tanto sacrificio e tanto cuore. (86′ Lochoshvili s.V.)

Bianchetti 6: nel primo tempo fa molta fatica, nel secondo tempo gestisce con più calma complice il crollo del Toro.

Aiwu 6: partita anonima ma solida su cui non si segnalano grandi errori commessi.

Sernicola 5: suo il fallo che regala il calcio di rigore al Torino al 41′. (80′ Ghiglione s.v)

Pickel 6: partita solida. Si vede pochissimo nella metà campo avversaria, ma quando si accende impensierisce Milinkovic-Savic.

Meite 5.5: ex di turno insieme a Benassi, è molto presente in fase di pressing. (45′ Afena Gyan 6,5: da quando entra in campo la partita cambia copione: la Cremonese la ribalda anche grazie ai suoi spunti)

Benassi 6: molto in palla già dal primo minuto. Si fa vedere soprattutto in fase offensiva.

Valeri 6.5: la sua partita va in crescendo. Inizia male, finisce con il gol del momentaneo 2-1 grigiorosso.

Tsadjout 6.5: riesce a trovare un gran gol dopo una partita anonima per i pochi palloni ricevuti. (68′ Ciofani 6: entra bene in partita)

Okereke 5: da lui Ballardini si aspetta molto di più. Non è dinamico e pimpante come al solito. (80′ Buonaiuto s.V.)

All. Ballardini 6: ha saputo aspettare, attaccando al momento giusto, dopo aver inserito Afena-Gyan. Se avesse avuto più tecnica questa squadra, oltre che grande cuore, forse quei 2 punti in più, persi dopo il gol di Singo, sarebbero arrivati. E con i 3 punti la Cremonese avrebbe dato uno scossone fortissimo alla classifica, riaprendo ancor di più la lotta salvezza.

L’Ancona non va oltre l’1-1 in casa contro l’Olbia ma per come si era messa la partita, con il gol di Ragatzu al 41′ e i biancorossi che sono riusciti a recuperarla solo al minuto 84 con il colpo di testa vincente di Simonetti, è un punto d’oro per gli uomini di Colavitto. Gara opaca per i dorici che in casa avevano abituato a ben altre prestazioni, ma che grazie al pareggio ottenuto nei minuti finali riescono a mantenere l’imbattibilità al Del Conero, che non cade dal 2 ottobre scorso, nel match perso per 1-2 contro il Montevarchi.

Ecco le pagelle dei biancorossi scesi in campo ieri:

Perucchini 6: Incolpevole sul gol di Ragatzu, attento nei pochi interventi della sua partita.

Mezzoni 5.5: Prova a dare una mano in fase offensiva ma risulta spesso impreciso; dalla sua parte non arrivano troppi pericoli con l’Olbia che prova a rendersi pericoloso soprattutto dall’altro lato.

Mondonico 6: Si fa anticipare di testa da Nanni con la palla che si spegne di poco fuori, ma a parte questa distrazione disputa una buona gara e strappa la sufficienza.

Camigliano 6: Partita ordinata la sua, spesso deve dare una mano a Brogni sulla sinistra ma non commette particolari errori.

Brogni 5: Le occasioni più pericolose dell’Olbia arrivano dalla sua parte, dove lui e Basso non riescono a contenere le incursioni di Contini. Non riesce neanche a spingere molto in fase di possesso. (dal 69′ Martina 6.5: Entra e porta la propensione offensiva che era mancata fino a quel momento, cambiando l’inerzia della partita).

Simonetti 7: Il migliore in campo dell’Ancona, conferma il suo ottimo momento di forma prima mettendo in mezzo il pallone insidioso che causa quasi l’autogol di Bellodi, poi trovando il gol inserendosi perfettamente e insaccando di testa. Aldilà della rete resta comunque uno dei migliori dalla partita con la solita “garra” che non fa mai mancare.

Gatto 5.5: Partita non brillante in fase di impostazione con l’Olbia che chiude bene gli spazi e mette in difficoltà la manovra dorica. (dal 69′ Paolucci 6.5: Entra bene in partita aumentando i giri della manovra biancorossa, va anche vicino al gol del 2-1 con un tiro insidioso su cui Sposito si fa trovare pronto).

Basso 5: Brutta partita la sua, in difficoltà in fase difensiva e molti errori anche palla al piede. La prima da titolare al Del Conero non è felice per l’ex Sanremese. (dal 60′ Prezioso 6: Entra anche lui con buona grinta in partita recuperando diversi palloni e dando una mano anche in fase offensiva).

Petrella 5: Prestazione insufficiente, non gli riesce nulla in questa partita. (dal 60′ Spagnoli 6: Entra per dare peso in area di rigore, non gli capitano occasioni fino al 93′ quando viene chiuso dall’ottimo intervento di Incerti proprio un attimo prima della conclusione).

Moretti 6: Uno dei migliori nel brutto primo tempo dell’Ancona, va via in un paio di circostanze all’uomo guadagnando diversi falli e facendo ammonire Brignani; è l’unico a dare l’impressione di potersi rendere pericoloso da un momento all’altro. Nel secondo tempo si fa vedere meno. (dal 82′ Lombardi SV)

Melchiorri 6.5: Meno brillante rispetto a quanto ci aveva fatto vedere nelle sue prime gare in maglia biancorossa, risulta comunque decisivo servendo l’assist per Simonetti. Contenuto bene dalla difesa ospite.

Colavitto 5.5: Sicuramente non la migliore Ancona vista in questa stagione, ci si aspettava di più soprattutto nel primo tempo con i biancorossi che non sono riusciti a concludere neanche una volta in porta. Da rivedere il posizionamento difensivo sui calci d’angolo, troppi gol subiti dai dorici su palle inattive, anche in questa partita Ragatzu è stato lasciato totalmente solo e ha potuto coordinarsi con troppa libertà. Positiva la reazione d’orgoglio nella seconda frazione di gioco

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La nostra redazione ha avuto la fortuna di poter intervistare una personalità, che, grazie alla sua battaglia quotidiana, sta cercando...

Dopo un mese di gennaio da incubo, il Milan è tornato a ingranare con tre vittorie consecutive (tutte per 1-0)...

In esclusiva per Numero Diez l'intervista a Sabatino Durante che ci dice la sua sulla Fiorentina ed i suoi sudamericani.

Tra gli anni ’80 e ’90 la Sampdoria è stata una delle realtà più spettacolari dell’intera storia del calcio italiano....

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