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Furto con demolitore. Rubata la cassaforte murata nella parete della camera da letto. Ad essere presa di mira l’abitazione della famiglia Toniolo, in via Pozza Maraschin, nel quartiere di Santa Croce a Schio. Padre, madre e figlio erano usciti attorno alle 19.30 per andare a mangiare una bruschetta. Dopo un paio d’ore il rientro con la peggiore delle sorprese. Casa sottosopra, macerie ovunque, cassaforte rubata e il gatto, fuggito per non fare più ritorno.
«Uscendo dal garage con l’auto mi ero accorto che dalla porta del basculante mancava la chiave, ma non ci avevo dato più di tanto peso - racconta Giuseppe Toniolo - al rientro il portone non si apriva, perché dall’interno avevano messo il catenaccio di rinforzo che ho installato per sicurezza. Sono entrato dalla porta laterale. Ho subito notato le luci accese ovunque e quando sono arrivato in camera… il macello».
I malviventi infatti hanno usato un martello demolitore per staccare la cassaforte dal muro e portarla via. Sicuramente hanno agito in gruppo ed è possibile che siano stati messi in fuga dal rientro della famiglia. L’uso del catenaccio ha dato loro il tempo per fuggire.
«Non hanno avuto molto altro tempo per cercare in giro. Abitiamo in una casa singola e nessuno ha sentito i rumori. Hanno rovistato qua e là». Con la sola cassaforte i malviventi hanno fatto un bottino di oltre 5 mila euro, tra gioielli di famiglia e ricordi di nonni e genitori. Un valore affettivo altissimo, ma anche i danni alla casa non sono trascurabili.
«Parete distrutta, pavimento rovinato dalla cassaforte buttata sul legno e trascinata, per non parlare delle serrature da sostituire. Ora dovremo perdere maggiori precauzioni». «La cosa che mi ha più rattristato - rivela Toniolo - è che il gatto, visibilmente spaventato, all’apertura del basculante è fuggito e abbiamo perso le sue tracce». Le martellate e il forte rumore hanno spaventato il cucciolo di nemmeno un anno e mezzo che si è dato alla macchia appena visto uno spiraglio per uscire. «Abbiamo subito chiamato i carabinieri che sono intervenuti. Poi noi abbiamo lavorato fino all’1.30 per ripulire la casa dalle macerie e dallo sporco».
«Non erano degli sprovveduti - è convinto Toniolo - noi non usciamo quasi mai. Ha fatto veramente male rientrare e trovare la casa così. Cercherò di rinforzare ciò che è possibile rinforzare, ma se vogliono entrano. Ora farò installare l’antifurto, ma dubito che usciremo di casa tanto facilmente».
La zona non è stata soggetta, recentemente, a furti, la famiglia vive qui da una trentina d’anni e finora non aveva mai avuto paura. Nei giorni scorsi il quartiere di Magrè è stato colpito da alcuni tentativi di furto, ma anche da colpi messi a segno, quasi sempre con lo stesso metodo: i ladri spaccano una finestra in un posto nascosto, entrano e cercano oro e contanti. La differenza con il furto di via Pozza Maraschin è che là sono andati attrezzati pesantemente.
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