Domenica 16 ottobre. Più o meno verso le ore 16:45, il Matera usciva sconfitto dal Fittipaldi di Francavilla in Sinni, rimediando un ko per 2-0. Era il quinto della propria stagione. Una partita piuttosto surreale, considerate le dimissioni del tecnico Finamore di tre giorni prima. Una squadra che sembrava essere in balia di sé stessa, piena zeppa di infortunati e in grado di non riuscire a combinare nulla di buono. Addirittura, c’era chi abbozzava che si trattava già di una stagionale fallimentare con lo spettro di una retrocessione oramai scontata.

Il Matera era penultimo in classifica, davanti solamente al fanalino di coda Puteolana che poi è rimasta tale per tutta la stagione, almeno fino ad ore. Quel 16 ottobre, ipotizzare qualcosa di positivo era davvero difficile. Tifosi inviperiti e arrabbiati per andare a rimediare sconfitte ovunque. Addirittura, c’era chi accusava la proprietà guidata dal presidente Petraglia di aver fatto una squadra a saldo, comprando giocatori che nessuno voleva e alcuni oramai senza stimoli. Insomma, una giornata da dimenticare. Sembra davvero assurdo pensare a ciò che era accaduto solamente cinque mesi fa. Infatti, domenica 19 febbraio, il Matera schianta con un sonoro 3-0 il Francavilla e si piatta prepotentemente al settimo posto, a cinque punti di distanza dai play off. Sembra passata una vita da quell’incredibile 16 ottobre. È cambiato davvero tutto. Infatti, da quella sconfitta del Fittipaldi i biancoazzurri sono riusciti ad inanellare ben undici risultati utili consecutivi che hanno portato il Matera fuori dalla zona play out già al termine del girone d’andata.

Il tutto sotto l’incredibile guida di Salvatore Ciullo che più che disperarsi dal calendario davvero proibitivo che aveva di fronte e da una squadra falcidiata dalle assenze, ha pensato a lavorare con il materiale a disposizione. Lo ha fatto cercando anche di inventarsi qualcosa perché il momento era troppo brutto per continuare ad affondare. I pareggi contro Casarano e Martina, le vittorie contro Brindisi e Nocerina hanno ridato vigore ad un Matera che in quattro partite ha abbandonato il penultimo posto e si è subito portato in zona play out, rimettendo in gioco una stagione che solamente un mese prima sembrava già andata in archivio. E invece no. Perché quella squadra considerata come vittima sacrificale ha dimostrato tutto il proprio valore. Di lì è stato un continuo crescendo. Perché nella Città dei Sassi è ritornato un entusiasmo davvero bello. Sentirsi liberi di sognare è ancora più piacevole dopo un inizio di stagione davvero terrificante.

E domenica 19 febbraio, nel match di ritorno contro il Francavilla, questo Matera ha davvero chiuso un cerchio. Dal momento più basso della propria stagione ad un obiettivo, quello della salvezza, oramai in cassaforte per i biancoazzurri che hanno dimostrato di avere tutto per essere la mina vagante del campionato. Con la speranza che domenica ci sia un altro punto di svolta. Perché se all’andata contro il Casarano, il Matera metteva il primo mattoncino per la rincorsa salvezza, la speranza è che al ritorno si possa cominciare a mettere quello play off. Questo, però, è un altro discorso. E soprattutto è un aspetto che rende ancor più strepitoso il cammino fatto in soli cinque mesi.

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