Cosenza, omicidio a via Monte Grappa. Tiziana Mirabelli ha colpito Gioffrè con 30 coltellate - Iacchite.blog

2023-02-22 18:38:48 By : Mr. sir su

Trenta coltellate. Inferte con ferocia, una dietro l’altra, in rapida successione. I muscoli tesi, il fiato corto, Tiziana Mirabelli, 47 anni, ha colpito al torace, all’addome e pure al collo Rocco Gioffrè. S’è fermata solo quando il pensionato settantacinquenne è stramazzato rantolante sul pavimento. Paonazza in volto, gli occhi spiritati, il battito cardiaco incontrollabile, ha cercato di riprendere lucidità, mentre un rigagnolo di sangue, insinuandosi lungo il filo di raccordo delle mattonelle, le lambiva le scarpe. L’uomo è morto nel giro di pochi minuti. Nel giorno della “Festa degli innamorati”, la mattina di martedì 14.

La figlia, Francesca, l’aveva incontrato la sera precedente ed è perciò rimasta stranita quando il giorno successivo, poco prima dell’ora di pranzo, ha ricevuto sul telefonino tre inusuali messaggi dal padre: «Mi allontano per qualche giorno. Sto bene non vi preoccupate, non vi allarmate, non chiamate i carabinieri. Occupatevi di vostro fratello. Tornerò tra un po’». Mai il genitore s’era spostato dall’appartamento di via Monte Grappa, a Cosenza, senza dare spiegazioni. Nelle ore seguenti la congiunta ha tentato di contattarlo ma il telefonino risultava «spento o non raggiungibile». Un’altra circostanza che l’ha fatta preoccupare. E insospettire. Il giorno dopo è salita al quinto piano per raggiungere l’abitazione del familiare di cui aveva le chiavi. Non ha notato nulla di strano, se non la mancanza dalla cassaforte nascosta dietro un quadro apposto nella camera da letto, degli effetti personali di Rocco Gioffrè e di alcuni risparmi.

La vicina di casa – stesso pianerottolo – con cui il pensionato aveva un rapporto di assidua frequentazione non ha saputo nel frattempo darle spiegazioni. Tiziana Mirabelli le ha solo detto di non averlo visto, senza mostrare alcun segno di preoccupazione. Di più: nelle ore trascorse in casa del padre nei cinque giorni seguenti al delitto, la figlia del pensionato si è incontrata più volte con l’omicida entrando anche nell’appartamento della Mirabelli per consegnarle un paio di scarpe. Tutto sembrava normale. Il corpo di Rocco Gioffrè era, invece, nascosto, a pochi metri da lei, nella camera da letto destinata agli ospiti, posizionato sotto delle coperte. Accanto c’era pure un ampio telo di plastica.

La 47enne ha tenuto in casa – come se nulla fosse – la salma martoriata dai fendenti inferti con un coltello da cucina. Ha dormito nella casa e condotto una esistenza apparentemente normale. Domenica mattina s’è presentata ai carabinieri del maggiore Antonio Quarta, confessando la paternità del crimine e facendo ritrovare il cadavere e l’arma bianca usata per uccidere. Ha dichiarato al pm Maria Luigia D’Andrea di aver accoltellato Gioffrè per resistere a un approccio sessuale. La versione non ha convinto gli inquirenti che hanno spedito gli investigatori del maggiore Quarta a ispezionare sia l’appartamento della donna che quello della vittima. Una ispezione compiuta con gli “specialisti” del Reparto scientifico dell’Arma. La scena del crimine è apparsa perfettamente “ripulita”, anche se con le moderne tecniche d’analisi dei luoghi è stato subito possibile isolare le macchie ematiche cancellate, così come individuare alcune tracce biologiche significative. L’esame autoptico che si svolgerà domani offrirà tutti gli ulteriori elementi necessari per ricostruire la dinamica dell’aggressione mortale. Tiziana Mirabelli stamane comparirà davanti al Gip. E’ difesa dall’avvocato Cristian Cristiano. Fonte: Gazzetta del Sud

L’INTERROGATORIO DI GARANZIA DI TIZIANA MIRABELLI

E’ durato oltre un’ora l’interrogatorio di garanzia di Tiziana Mirabelli, la 46enne di Cosenza rea confessa di aver ucciso Rocco Gioffrè di 75 anni. La donna, assistita dal suo legale, l’avvocato Cristian Cristiano, ha raccontato al giudice per le indagini preliminari Alfredo Cosenza quello che è accaduto lo scorso 14 febbraio. Domenica scorsa, 20 febbraio, la donna si è recata nella caserma dei carabinieri di Cosenza e ha confessato l’omicidio del suo vicino di casa. I militari, coordinati dal comandante della Compagnia di Cosenza, il maggiore Antonio Quarta, dopo poco hanno infatti trovato il cadavere dell’anziano nell’appartamento della donna. La 46enne oggi al gip ha ribadito quanto già detto ai carabinieri domenica, ovvero di averlo accoltellato per difendersi dall’uomo che voleva costringere ad avere un rapporto sessuale. In più, oggi la donna ha mostrato anche delle ferite riportate alla mano che si sarebbe fatta quel giorno probabilmente per difendersi. Mirabelli ha detto di aver nascosto il cadavere dell’uomo nella sua casa per cinque giorni.

Questa mattina la donna ha risposto alle domande del gip anche sull’ipotesi di una relazione sentimentale tra i due, come invece sostenuto dai familiari della vittima. La 46enne, conosciuta in città come attivista in iniziative sociali a difesa dei diritti dei lavoratori, ha invece riferito al giudice di messaggi whatsapp nei quali l’uomo la minacciava. La donna ha poi parlato di alcune microspie che l’anziano aveva installato per spiarla. Lei le avrebbe trovate e nascoste in una scatola. Il pubblico ministero, Maria Luigia D’Andrea, aveva emesso un provvedimento di fermo. Il gip entro domani si dovrà pronunciare su un’eventuale convalida o su una misura meno afflittiva. Il racconto della donna, che contrasta con quanto riferito dai familiari dell’anziano, sarà riscontrato anche con ulteriori elementi investigativi al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo. Domani dovrebbe essere eseguita l’autopsia sul corpo dell’anziano.

IACCHITE' Iscritto al Registro della Pubblica Stampa del Tribunale di Cosenza. Num. R/G 1166/2019; Num, Reg. Stampa 8 del 27-6-2019 Direttore Responsabile: Gabriele Carchidi Redazione: Via Miceli 46 Cosenza Telefono: 0984 – 015740

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