Smart locker, come la sensoristica IoT trasforma la cassetta postale | Internet4Things

2023-02-22 18:09:26 By : Ms. Mia Lin

Direttore Responsabile: Maria Teresa Della Mura

In ottica di uno sviluppo sostenibile delle città e dei servizi al cittadino diventa indispensabile poter efficientare con la tecnologia anche dispositivi semplici ed essenziali come le comuni cassette postali, sostituendole con dispositivi, le Smart Letterbox, letteralmente (scusateci il gioco di parole) piene di sensori IoT. Quella che all’apparenza potrebbe sembrare una forzatura diventa, una volta installata sul territorio, una risorsa perfettamente integrabile non solo all’interno dell’offerta di gestori importanti come Poste Italiane ma che può essere arricchita da ulteriori servizi a supporto delle comunità locali.

Tutto parte dal concetto di smart locker, dispositivi intelligenti connessi alla rete Internet che possono essere installati, per esempio, all’interno di un condominio o su strada per il deposito e lo scambio di merci o, più frequentemente, all’interno di uffici e industrie per la gestione di processi di logistica per la spedizione e raccolta dei prodotti. Funzionali, robusti, pratici, possono avere anche funzioni di stazioni di ricarica per dispositivi elettronici e, fattore più importante, possono essere gestiti da remoto.

Per scoprire quale tecnologia “contenga” uno smart locker e quali ecosistemi siano necessari al suo funzionamento abbiamo intervistato Eduardo Orefice, IT Senior Manager di TopNetwork S.p.A. azienda italiana operativa dal 2003 che conta ad oggi 6 sedi operative e 600 dipendenti e che è a capo del progetto di sviluppo software.

“TopNetwork – introduce Orefice – offre soluzioni IoT che abilitano la smart city e la smart logistics e questo grazie alle competenze della software house interna e di un team specializzato in applicazioni IoT. È stato quindi per noi naturale accettare la sfida di Poste Italiane e riuscire a sviluppare una soluzione verticale per un mercato così importante”.

Robustezza, facilità di installazione e manutenzione, interconnessione ed espandibilità nei servizi. Sicuramente i requisiti per una casella della posta 2.0 non sono certo banali se pensiamo all’autarchica base di partenza che noi tutti conosciamo.

Dal punto di vista di noi cittadini l’introduzione delle smart letterbox rappresenta la conferma dell’avvenuto processo di digitalizzazione di Poste Italiane. Continueremo a inserire manualmente la nostra lettera all’interno della “scatola rossa” avendo però questa volta la certezza della sua presa in carico da parte del personale incaricato e della sua consegna nei tempi previsti. Un display E-Ink ci fornirà ulteriori informazioni di pubblica utilità riguardo il territorio come dati ambientali, pubblicità locali.

La drastica diminuzione dei volumi postali inviati attraverso questo sistema di raccolta (ora rappresentano solo il 3% di tutto il volume totale con un’ulteriore diminuzione del 20% anno su anno – dati Agcom) ha richiesto un pesante taglio al numero delle cassette presenti sul territorio nazionale. Il piano biennale di Poste Italiane porterà infatti a una riduzione dalle attuali 46.500 buche delle lettere a meno di 30 mila unità. Era quindi necessario non solo un efficientamento della raccolta della corrispondenza effettuata quotidianamente sul territorio, arrivando al prelievo solo dove fosse realmente presente la posta, ma anche lo sviluppo di un progetto a tutela dei piccoli Comuni e delle aree rurali meno strutturate.

“La cassetta postale di vecchia concezione viene progressivamente sostituita da dispositivi smart – continua Orefice – dispositivi dotati di sensoristica IoT che sono in grado di comunicare con un software centralizzato sviluppato da TopNetwork che fa da tramite tra la singola cassetta e l’IoT Hub di Poste Italiane . Grazie a questo “concentratore” TopNetwork abilita Poste Italiane a governare da remoto tutte le cassette installate. In una prima fase TopNetwork ha installato circa 450 cassette in una versione 1.0. Ma ora grazie ad un importante partner si sta procedendo alla fase 2 del progetto con la produzione e sostituzione di 10.500 cassette in acciaio in tutto il territorio nazionale. Tutto questo consentirà di efficientare il ciclo di impostazione e raccolta delle lettere. Nell’esatto momento in cui verrà imbucata una missiva un alert avvertirà della sua presenza in quella determinata cassetta, inserendo il punto di raccolta all’interno dell’itinerario del postino. A questo punto l’addetto tramite un’app potrà sbloccare la serratura smart ed effettuare la raccolta della giornata o effettuare eventuali controlli se abilitato a questa operazione”.

Parlando di tutto il territorio nazionale è facile intuire come questo possa influire per esempio nell’organizzazione della logistica di ritiro di un piccolo comune montano a 1000 metri di altezza. Il processo di digitalizzazione permette di incrementare quindi la sostenibilità (tempi di intervento, risorse, consumi) di un servizio così importante come quello effettuato da Poste Italiane.

“La smart letterbox – descrive poi Orefice – ha al suo interno moduli elettronici a basso consumo e una scheda elettronica principale che opera come CPU e di un software per la gestione delle varie componenti, dai sensori al gruppo delle batterie. Quest’ultima soluzione in particolare è stata preferita ai pannelli solari per evitare eventuali danneggiamenti esterni (n.d.r. metereologici e umani) al fine di non pregiudicarne il funzionamento.

La scheda principale a sua volta è collegata ai sensori interni, e al software centrale tramite connessione NB-IoT grazie alla SIM installata sulla scheda. Le connessioni NB-IoT permettono comunicazioni a bassissimo consumo, stiamo parlando di trasmissioni di megabyte di dati e non di giga come siamo abituati per le normali reti cellulari. Vi sono poi tre sensori che sovraintendono all’operazione di impostazione. Alla “buca” un sensore read che si accorge che è stato effettivamente imbucata una missiva, un sensore intermedio di “volo” che recepisce che la lettera sia poi caduta all’interno della smart letterbox. C’è infine un sensore che percepisce l’apertura della cassetta da parte del postino e che certifica l’avvenuto svuotamento. Tutti i dati vengono inviati al concentratore che raccoglie i dati dai sensori e li invia a Poste Italiane. Ovviamente TopNetwork per lo sviluppo del concentratore ha potuto sfruttare la sua esperienza in ambito IoT avendo già sviluppato la piattaforma POLO in grado di gestire in maniera semplificata dispositivi IOT e di analizzare i dati prodotti e costruirci sopra soluzioni verticali basate sull’IA o altre tecnologie.. La possibilità di sviluppare soluzioni verticali di questo tipo si concretizza grazie alle competenze interne ad al lavoro di ricerca e sviluppo delle due factory, sia grazie alle partnership con aziende selezionate e specializzate”.

I responsabili di Poste Italiane possono quindi, grazie alla soluzione software di Top Network, mantenere da remoto il controllo del funzionamento dell’intero parco installato. In caso di guasto sarà quindi semplice provvedere all’invio di manutentori solo dove sia realmente necessario il loro intervento. Accelerometri posti all’interno della smart letterbox segnalano eventuali spostamenti della cassetta migliorando ulteriormente il grado di sicurezza del sistema, tutelando il patrimonio installato e garantendo un servizio a valore aggiunto per il cittadino.

I manutentori dispongono di un applicazione mobile, anche questa sviluppata interamente da Top Network, per gestire tutte le operazioni di intervento sullo smart locker e controllare con estrema semplicità il funzionamento dei sensori all’interno della cassetta senza dover necessariamente intervenire manualmente.

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